Riscaldamento efficiente: Assotermica gioca all’attacco

Riscaldamento efficiente
Riscaldamento efficiente
L’associazione aderente ad Anima partecipa al progetto HARP nel quale sono coinvolti 18 partner provenienti da cinque Stati membri oltre a Enea e al centro di ricerche applicate Eurac

Riscaldamento efficiente.

Assotermica, l’associazione di Anima che rappresenta i produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, sta partecipando al progetto HARP – Heating Appliances Retrofit Planning – che riguarda la riqualificazione energetica degli edifici.

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Il programma, di respiro internazionale, mira a incentivare l’uso di tecnologie efficienti per il riscaldamento ed è finanziato dall’Unione europea, nell’ambito del programma Horizon 2020. Sono coinvolti 18 partner, provenienti da cinque Stati membri – Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna. Per l’Italia, oltre ad Assotermica, partecipano anche Enea e il centro di ricerca applicata Eurac.

Riscaldamento efficiente: l’obiettivo

In particolare, l’obiettivo di HARP è far comprendere direttamente ai consumatori quali siano i vantaggi – in termini di risparmio e benessere ambientale – che può offrire la sostituzione di un vecchio apparecchio per il riscaldamento degli ambienti o per la produzione di acqua calda con una tecnologia più moderna e soprattutto più efficiente. Il progetto è ancora più interessante se si tiene presente che a livello europeo il 60% degli impianti per il riscaldamento è inefficiente e l’84% è ancora alimentato da combustibili fossili.

Riscaldamento efficiente: lo strumento

Ma come si può far passare questo importante messaggio? «Il primo passo – spiega Daniela Lobosco, ingegnere e funzionario tecnico di Anima/Assotermica – è sensibilizzare il consumatore spiegandogli qual è il grado di inefficienza della sua residenza. Il mezzo è molto semplice ed è lo stesso che il consumatore è ormai abituato a vedere quando compra un apparecchio nuovo, ovvero l’etichetta energetica».

Grazie a uno strumento online gratuito, sviluppato nell’ambito del programma, i consumatori e i professionisti del settore potranno conoscere la classe energetica degli apparecchi di riscaldamento esistenti. «Il consorzio HARP – continua Daniela Lobosco – si pone l’obiettivo di incuriosire il consumatore a conoscere le nuove possibilità presenti sul mercato e portarlo a sostituire il proprio apparecchio, l’intero impianto o addirittura a riqualificare in toto l’abitazione». Insomma, l’obiettivo finale è un progetto casa, più green, più efficiente e meno costoso di quello attuale.

Riscaldamento efficiente: una stretta collaborazione

Per fare tutto questo, Assotermica si avvale anche della collaborazione di tutti gli attori della filiera: il consumatore, quindi, può essere raggiunto direttamente, attraverso campagne informative, ma il consorzio si avvarrà anche della collaborazione di tutti i professionisti dell’impiantistica «cosi da raggiungere – specifica Lobosco – sia chi contatta un professionista, perché gli presenti una soluzione adatta alla sua abitazione, sia il cittadino che voglia imboccare questa strada in modo autonomo, senza essere guidato».

L’obiettivo di partenza del consorzio era motivare almeno 10 mila consumatori fra i cinque Paesi a cambiare i vecchi impianti di riscaldamento con tecnologie più moderne, efficienti e meno inquinanti. Oggi questo obbiettivo è già stato raggiunto e l’Italia, dopo la Germania, e in linea con la Francia, si è dimostrata estremamente recettiva, con circa 350 mila consumatori raggiunti, più di 10 mila richieste di etichetta energetica per la vecchia caldaia e quasi 2.500 impianti già sostituiti all’interno del progetto.

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L’importante è differenziare

Con il progetto HARP, Assotermica ribadisce la sua posizione. «L’associazione – spiega Daniela Lobosco, funzionario tecnico di Anima – non è da guardare come la corporazione delle caldaie, ma come attore fondamentale che punta i suoi sforzi al principio della neutralità tecnologica». Secondo questo principio, non c’è una tecnologia migliore delle altre in senso assoluto, ma ognuna deve essere pensata in base alle condizioni. L’auspicata transizione ecologica del nostro Paese non può avvenire solo attraverso l’elettrificazione. La decarbonizzazione deve prevedere l’uso di tante rinnovabili, come i gas e l’idrogeno su tutti. «Prendiamo, per esempio, la caldaia – prosegue Daniela Lobosco – sono diverse le tecnologie che possono dare energia a questo apparecchio in modo green. Noi, come Assotermica, dobbiamo divulgare tutte le possibilità, come stiamo facendo in questo progetto. Con HARP presentiamo ogni tecnologia disponibile per quello specifico consumatore, per quell’abitazione in particolare, ed è lui a scegliere in base alle sue esigenze, ma sempre in un’ottica di efficientamento energetico». (M.L.)

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Un’accelerazione improvvisa

Assotermica aveva già proposto in passato al consumatore la valutazione di efficienza della sua vecchia caldaia, dopo la quale otteneva una consulenza gratuita riguardo le possibilità per efficientare. La pandemia ha poi dato una importante accelerata ai progetti legati all’edilizia e alla transizione ecologica. E non è tanto l’istituzione del ministero in sé, quanto la poderosa erogazione di incentivi. L’edilizia, oggi, in Italia sta correndo, soprattutto in ottica di risparmio energetico. Sono diversi i produttori di caldaie che, al momento, non riescono ad accettare tutti gli ordini in arrivo. In questo clima di grande fermento, all’interno dei cinque Paesi che fanno parte di HARP, sono decine i partner che collaborano al progetto a diverso titolo. In Italia, Assotermica ha accordi con università, associazioni di categoria e dei consumatori (da Cna ad Altrocobsumo, dalla CIG al Politecnico di Milano, da GBC Italia all’Agenzia CasaClima) e tutti, sotto la guida dell’associazione, concorrono agli obiettivi del consorzio, agevolando il cittadino in questa transizione. (M.L.)

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