Agrivoltaico: ripartono gli incentivi del Parco Agrisolare

Parco agrisolare
Parco agrisolare
Lo scorso autunno le aziende agricole e le aziende di trasformazione di prodotti agricoli hanno potuto beneficiare di finanziamenti PNRR a fondo perduto per la costruzione di impianti fotovoltaici. La prossima finestra utile per fare le richieste si aprirà a breve, meglio non farsi trovare impreparati.
In data 22 dicembre 2022, il GSE ha comunicato che so­no stati assegnati circa 450 milioni di euro per la costru­zione di complessivi 565 MW di potenza fotovoltaica. Questa ini­ziativa è denominata Parco A­grisolare. Ma, dal momento che i fondi inizialmente previsti per questa iniziativa erano pari a 1,5 miliardi di euro, ci sono ancora molte risorse disponibili.

Bando Parco Agrisolare, chi potrà beneficiare?

I soggetti beneficiari sono i seguenti.

  • Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria.
  • Imprese agroindustriali, in pos­sesso di codice ATECO che sarà specificato nel bando in prossi­ma pubblicazione.
  • Cooperative agricole e loro consorzi che svolgono una del­le seguenti attività: coltivazio­ne del fondo, selvicoltura, al­levamento di animali e attività connesse.
  • Soggetti di cui sopra costitui­ti in forma aggregata, come ad esempio: associazioni tempora­nee di imprese (A.T.I.), raggrup­pamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER).

Tali soggetti dovranno essere re­golarmente iscritti nel Registro delle imprese e essere in regola con i versamenti tributari e pen­sionistici. Sono esclusi i soggetti e­sonerati dalla tenuta della contabi­lità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro. Saranno agevolabili installazioni di impianti fotovoltaici, anche con accumulo, con potenza di picco compresa tra 6 kWp e 1000 kWp da realizzare su tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale.

Insieme all’installazione dell’impianto fotovoltaico, si possono eseguire uno o più interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture.

  • Rimozione e smaltimento dell’amianto svolta da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro.
  • Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato.
  • Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto: tetto ventilato e/o camini di evacuazione dell’aria.

 

 

Le risorse a disposizione

Le risorse ammontanocomples­sivamente a quasi un miliardo di euro così destinati.

  • Alle imprese del settore della produzione agricola pri­maria, per una quota pari a 693.031.470,19 euro.
  • Alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agri­coli, per un importo pari a 150 milioni di euro.
  • Alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agri­coli in non agricoli, per un im­porto pari a 75 milioni di euro.
  • Alle imprese del settore della produzione agricola primaria, senza il vincolo di destinare tutta la produzione al proprio consumo, per un importo pari a 75 milioni di euro.

Un importo pari ad almeno il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da re­alizzare nelle Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sici­lia. Qualora le risorse destinate al sud non dovessero essere impie­gate, in tutto o in parte, le stes­se saranno destinate a coprire i fabbisogni di progetti realizzati in altre Regioni italiane.

 

 

Percentuale di copertura dei costi e massimali di spesa

Sono considerate ammissibili le spese per l’installazione di im­pianti fotovoltaici fino a un limi­te massimo di 1.500 euro/kWp. E fino a ulteriori 1.000 euro/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo.

La spesa massima ammissibi­le per i sistemi di accumulo è di 100.000 euro. Saranno ammis­sibili anche spese fino a 30.000 euro per l’installazione di dispo­sitivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le mac­chine agricole.

La percentuale di spesa finan­ziata a fondo perduto è piuttosto generosa.

  • impianti per aziende agricole connesse alla produzione agri­cola primaria: 80%.
  • impianti per imprese nel settore della trasformazione di prodotti agricoli: 80%.
  • impianti per imprese nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli: 30%.
  • impianti per aziende agricole connesse alla produzione agri­cola primaria eccedenti il limite di autoconsumo: 30%.

Nei due casi in cui è prevista la percentuale del 30%. Questa può essere aumentata del 20% nel caso di piccole imprese, del 10% nel caso di medie imprese e del 15% nel caso di Regioni svantag­giate.

La domanda dovrà essere fatta unicamente utilizzando la piatta­forma web che verrà preparata dal GSE analogamente a quanto avvenuto per il primo bando Par­co Agrisolare.

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