Cresce l’e-mobility in Italia: un 2024 all’insegna della mobilità elettrica
Con le ultime nuove installazioni i punti di ricarica diffusi da Nord a Sud Italia salgono a 1.150. Per il 2024 prevista una maggiore offerta per l’e-mobility
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Con le ultime nuove installazioni i punti di ricarica diffusi da Nord a Sud Italia salgono a 1.150. Per il 2024 prevista una maggiore offerta per l’e-mobility
Il mercato delle auto elettriche continua a crescere a livello globale e le flotte elettriche aziendali beneficiano anche del fotovoltaico
Un laboratorio all’avanguardia dedicato all’e-mobility, con oltre 25 postazioni per i test e cinque camere climatiche su una superficie di circa 10.000 metri quadrati. Un unicum in Europa
E.ON entra a far parte della “Deutschlandnetz” (rete tedesca). Infatti, l’azienda energetica si è aggiudicata il contratto per la costruzione e la gestione di oltre 1.200 nuovi punti di ricarica rapida in circa 140 località da parte del Ministero degli Affari Digitali e dei Trasporti di Monaco.
Non solo per l’utilizzo privato, ma anche per il business: le soluzioni a emissioni zero sono numerose e studiate per le differenti necessità. Occorre però saper scegliere. A farci da guida è Exelentia, da anni impegnata in questo mercato
La sensibilità al tema è di sicuro aumentata negli ultimi anni e a esprimerla sono sia le aziende sia i consumatori privati. Ma mentre l’Europa corre, l’Italia insegue. I motivi li spiega Gaetano Belluccio, managing director e-mobility di FIMER. Come recuperare terreno? Rendere più veloce ed economico il “rifornimento”. E aumentando la capillarità dei punti di ricarica. Senza dimenticare l’ambito domestico
Il Comitato elettrotecnico italiano (CEI) è l’associazione responsabile, in ambito nazionale, delle norme tecniche in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni che definiscono la presunzione di conformità alla “regola dell’arte” di prodotti, processi, sistemi e impianti elettrici. Inevitabile, quindi, confrontarsi con loro su un ampio spettro di temi legati alla transizione ecologica, dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile. Ne abbiamo parlato con Ivano Visintainer, direttore tecnico del CEI
Come è possibile far evolvere lo sviluppo della mobilità elettrica nei diversi comuni italiani, da Nord a Sud, in modo che l’acquisto di un veicolo a zero emissioni possa essere una scelta comoda e premiante? La risposta più ovvia è: incrementando la presenza di infrastrutture di ricarica. Ma chi se ne deve occupare? Un esempio virtuoso è rappresentato da una delle principali realtà italiane del settore: Acea
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