Rinnovabili: ecco gli step per aiutare le aziende a costituire una CER

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Realizzare l’autoconsumo a distanza e fondare una comunità energetica rinnovabile. Queste le opportunità offerte dai recenti decreti. Elmec Solar racconta alle aziende italiane gli step da seguire per approfittarne

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono una delle opportunità per le imprese per far fronte al caro bollette. Ma anche per aumentare la loro indipendenza energetica. Queste aziende, oltre alla possibilità di auto-produrre energia dal fotovoltaico, possono oggi aderire a una comunità energetica rinnovabile. E beneficiare così di una remunerazione addizionale per l’energia non consumata.

 

Vantaggi e opportunità per le aziende

Elmec Solar è un’azienda del gruppo Elmec che si occupa di realizzare chiavi in mano e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali. L’azienda ha stilato i passaggi operativi per le aziende italiane che intendono avviare il processo di costituzione di una CER. Il tutto attraverso un Vademecum alla fondazione di una comunità energetica rinnovabile.

«La direttiva RED 2 e il decreto comunità energetiche offrono alle aziende due principali opportunità. – Afferma Alessandro Villa, Amministratore Delegato di Elmec Solar e Membro del Consiglio di Italia Solare. – La prima è l’autoconsumo diffuso, a distanza, con linea diretta o con utilizzo della rete di distribuzione. Nel caso di autoconsumo con linea diretta, un’azienda può collegarsi direttamente a impianti di produzione di energia rinnovabile in spazi della stessa azienda. Purché dislocati a non più di 10 km di distanza. Invece, in caso di utilizzo della rete di distribuzione cade il vincolo dei 10 km di distanza. Ma è solo necessario che impianto di produzione e utenza siano ubicati nella medesima zona di mercato. La seconda opportunità è quella di aderire a una comunità energetica. In questo caso, oltre al risparmio in bolletta dato dall’autoconsumo dell’energia prodotta dagli impianti rinnovabili, si aggiunge il guadagno (tramite gli incentivi statali) sull’energia che viene immessa in rete. E contemporaneamente consumata dai membri della comunità».

 

I passaggi operativi per creare una CER

Secondo la guida ENEA alle comunità energetiche, entro il 2050 circa 264 milioni di cittadini europei diventeranno dei prosumer. Ovvero degli utenti che non si limitano solo al consumo ma che sono parte attiva del processo produttivo di energia. Ciò potrà generare fino al 45% di energia elettrica da fonti rinnovabili. E aiuterà il raggiungimento della neutralità climatica grazie alla loro partecipazione attiva.

Ma quali sono le novità introdotte per aiutare lo sviluppo delle CER nel nostro Paese e i passi da seguire per costituirne una?

  • Il primo step consiste nel valutare la fattibilità di impianti FER. E nell’individuare i principali attori che avranno il compito di ricevere e distribuire gli incentivi tra i membri della CER.
  • Occorre poi individuare i soggetti che possono aderire alla CER e che devono essere serviti dalla stessa cabina primaria. La rete di distribuzione di Enel Distribuzione è divisa in 2.198 Cabine Primarie e oltre 450.000 cabine secondarie. Per individuare chi è all’ interno della cabina primaria è sufficiente accedere al sito di e-distribuzione e consultare la mappa delle cabine primarie.
  • Il terzo step è quello più complesso. Consiste nel valutare i profili di consumo degli aderenti alla comunità. Uno dei requisiti fondamentali per massimizzare il ritorno degli incentivi economici per le CER è che ci sia contemporaneità, su base oraria, tra l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili e quella consumata dai membri della CER. In altre parole, è importante che il profilo di consumo di energia dei membri e quello di produzione degli impianti siano il più possibile sovrapposti dal punto di vista temporale.

Per valutare tale sovrapposizione, e di conseguenza l’entità degli incentivi ottenibili dalla CER, esistono vari strumenti. Come ad esempio un simulatore del GSE. O come l’applicativo web RECON sviluppato da Enea e fruibile gratuitamente.

 

Gli altri passi

Al fine di individuare gli aderenti ideali, è necessario divulgare l’iniziativa. Quest’ ultimo step può essere effettuato attraverso qualsiasi modalità che permetta di raggiungere gli eventuali interessati. Dal volantinaggio all’utilizzo dei social media, alla pubblicazione di una pagina sul quotidiano locale fino al coinvolgimento del Comune.

Ultimamente, diversi Comuni stanno abbracciando la funzione di aggregatori. Proponendo quindi delle manifestazioni di interesse per far raccogliere le adesioni dei cittadini che vogliono partecipare alla costituzione di comunità energetiche. E, una volta che i Comuni dispongono di una lista degli interessati, l’azienda può interagire con il Comune della sua zona.

Infine, gli ultimi passaggi necessari alla creazione di una CER prevedono la costituzione del soggetto giuridico che rappresenti i futuri soci della comunità. E, per concludere, l’interazione con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per aprire il conto CER, avviare le pratiche e richiedere gli incentivi.

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