Giocattoli a prova di sostenibilità

Giocattoli a prova di sostenibilità
Giocattoli a prova di sostenibilità
Più sono riciclabili, più sono al passo con la transizione in merito al tema del riciclo. Quali soluzioni adottare? Ad esempio, la bioplastica, il legno certificato e il cotone naturale. Da Assogiocattoli una precisa fotografia della situazione

Giocattoli a prova di sostenibilità. Il mondo del giocattolo classico, a novembre 2021, ha registrato segnali molto positivi con crescite a doppia cifra e un incremento delle vendite pari al 18%. Rispetto al 2019, il valore del mercato è in crescita del 3%, una cartina di tornasole di quanto il gioco e i giocattoli si siano rivelati importanti per affrontare la pandemia. Ma in tutto questo fermento positivo, a che punto siamo con la sostenibilità nel mondo del giocattolo? Ne abbiamo parlato con Maurizio Cutrino, presidente dell’associazione Assogiocattoli. «La sostenibilità è un tema di grande attualità che riguarda tutti i settori produttivi, compreso quello del gioco e del giocattolo. Si tratta di un grande cambiamento culturale per la nostra società che vede una grande attenzione sui valori della sostenibilità stessa, tenendo lontano lo spettro di operazioni di green-washing o di semplici riferimenti ecologici di massima».

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GIOCATTOLI A PROVA DI SOSTENIBILITÀ: I MATERIALI

Nella sostenibilità di questo mondo rivestono un ruolo di primaria importanza i materiali con cui sono costruiti i giochi. «La durata dei prodotti – prosegue Cutrino  – è indice della sostenibilità del prodotto stesso. Ci sono elementi come l’alluminio o la plastica che consentono una riciclabilità totale e duratura, rispetto alla carta o al legno. La plastica è stata demonizzata erroneamente, se utilizzata bene può avere diverse vite».

Tra i materiali su cui si stanno puntando principalmente i riflettori c’è infatti la bioplastica, per cui vengono utilizzate materie prime di origine vegetale rinnovabili, come cereali e patate. Per quanto riguarda il legno, occorre invece verificare che sia Fsc, quindi con certificazione del “Forest stewardship council” che garantisce il rispetto di standard ambientali, sociali ed economici. Inoltre, per peluche e bambole la prova del nove di sostenibilità riguarda il cotone: biologico e sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia sociale.

Giocattoli a prova di sostenibilità

GIOCATTOLI A PROVA DI SOSTENIBILITÀ: UN CAMBIO DI PASSO

«L’attenzione delle aziende è massima – assicura Cutrino – infatti stiamo assistendo a un avvicinamento graduale che vede sul mercato l’immissione di linee di prodotto dedicate e reparti aziendali impiegati nella ricerca e nello sviluppo di nuovi materiali o nell’utilizzo di materie prime seconde. Si tratta di un cambio di paradigma importante, ma che richiede tempo e notevoli sforzi economici nell’analisi e applicazione di nuovi processi di produzione, nella scelta dei prodotti e supply chain, nella programmazione degli interventi, ma soprattutto nella propensione e continuità di innovazione».

Le aziende stanno progettando i propri prodotti tenendo in considerazione la riciclabilità e la possibilità di una separazione dei materiali, riduzione o eliminazione delle verniciature, oltre all’individuazione di nuovi materiali ecologici.

GIOCATTOLI A PROVA DI SOSTENIBILITÀ: PRODUZIONE E CONFEZIONE

Ma non ci sono solo i materiali, in una direzione di sostenibilità di un prodotto occorre capire la bontà del suo processo produttivo e della supply chain, attraverso iniziative di sostenibilità più ampie come, ad esempio, la gestione del carbonio e la riduzione degli sprechi nei processi produttivi.

I giocattoli, infine, generano significativi rifiuti di imballaggio: involucri, sacchetti di plastica e fascette. In questa direzione si sta muovendo una riduzione generale del packaging e una scelta di soluzioni di imballaggio più sostenibili. «Solo in Italia – conclude il presidente di Assogiocattoli –  dal 1° gennaio 2022 è in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. In particolare, la norma impone che tutti gli imballaggi siano opportunamente etichettati per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per fornire una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi».

Sempre nell’ottica di ridurre sprechi, Assogiocattoli ha lanciato la campagna “Gioco per sempre” che si pone l’obiettivo di sensibilizzare le famiglie sradicando il concetto di stagionalità del giocattolo inteso come regalo legato a una determinata occasione, per il compleanno o festività come il Natale, rendendolo uno strumento da utilizzare e sfruttare durante tutta la crescita dei bambini, dai primi giorni di vita sino a diventare adulti.

 

Beni di prima necessità: lo afferma il decreto

Per rendersi conto del ruolo che il gioco ha svolto presso i nostri connazionali nel corso della pandemia è sufficiente ricordare che in Italia – unico caso in Europa – con il D.P.C.M. del 6 novembre 2020, giochi e giocattoli sono stati ufficialmente riconosciuti beni di “prima necessita” è ciò ha fatto sì che i negozi specializzati rimanessero aperti in tutto il territorio. Un altro fenomeno interessate che è andato evidenziandosi nel corso della pandemia riguarda il segmento dei peluche: «Sono diventati il secondo prodotto più venduto dopo le costruzioni e hanno superato i giochi da tavola che ora risultano terzi in classifica – segnala il presidente Cutrino – seguiti da fashion doll e dai giochi per la prima infanzia».

Rispetto all’evoluzione del profilo del consumatore, Cutrino indica soprattutto il fenomeno del cosiddetto “kidult”, una nuova fascia di giocatori adulti, di età compresa indicativamente tra i 30 e i 50 anni. (L.M.)

 

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