Come eseguire la diagnosi energetica.
Massima correttezza e precisione stanno alla base di un’analisi delicata come la diagnosi energetica. Quanto precede la messa a punto di una “struttura energetica aziendale”, che rappresenti lo stato di fatto dei consumi e delle prestazioni energetiche dell’impresa, è un processo articolato. Per fare l’inventario dei diversi vettori energetici utilizzati si parte con il suddividere l’azienda in aree funzionali – attività principali, di supporto e non strettamente legate al processo produttivo (come illuminazione e climatizzazione), oltre ai servizi ausiliari e accessori.
Quando un’azienda ha più siti produttivi sul territorio, è evidente che la diagnosi non possa essere effettuata su ciascuna sede distaccata, a maggior ragione se queste sono particolarmente numerose. L’audit energetico va quindi svolto su un campione rappresentativo di siti, scelti ad hoc, così da tracciare un quadro che sia il più fedele possibile alla prestazione energetica dell’azienda nel suo complesso. Enea definisce questa metodologia “clusterizzazione”, sottolineando che se un’impresa multisito, o un gruppo di imprese collegate o associate, presentano varie sedi di differenti tipologie è opportuno tenere conto delle diverse caratteristiche di ciascuna. I siti da sottoporre a diagnosi, a seguito del processo di campionamento, non possono comunque essere più di cento. A riscontrare maggiori difficoltà sono le aziende di servizi con molte filiali, come gli istituti bancari, le società di assicurazione e le catene commerciali in franchising. (C.P.)
Iscriviti alla newsletter gratuita di Transizione energetica
Come eseguire l’analisi energetica: ogni caso è a sé
«Nel settore della produzione industriale – spiega Giuseppe Caruso, consigliere di AssoESCo, l’associazione italiana delle energy service company – dove i consumi sono molto più elevati, anche le diagnosi energetiche diventano più complesse, soprattutto perché le variabili sono tante e non esistono situazioni uguali, e nemmeno simili, tra un caso e l’altro. Anche aziende che operano nello stesso campo spesso presentano differenti configurazioni di impianti. I software di simulazione dinamica, utilizzati soprattutto nel settore civile, possono aiutare ad analizzare alcune componenti come l’involucro esterno e le caratteristiche degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, ma è chiaro che nel mondo delle imprese ci sono molti altri aspetti, più importanti, da valutare. Con le industrie bisogna fare una sorta di lavoro “sartoriale”, un’analisi su misura».
Le società energivore che non effettuano l’audit ogni quattro anni incorrono in sanzioni amministrative che possono variare dai 4 mila ai 40 mila euro. Se invece la diagnosi viene effettuata in modo non conforme alla legge, la sanzione può variare dai 2 mila ai 20 mila euro.
Leggi l’articolo completo sul n. 2/2023 di Transizione energetica.
(Come eseguire la diagnosi energetica)