Un “catasto solare” per calcolare il potenziale del fotovoltaico nelle città

catasto solare
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ENEA ha messo a punto una mappa “catastale” in grado di calcolare il potenziale del fotovoltaico all’interno delle città
I ricercatori del Centro ENEA di Portici (Napoli), in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, hanno messo a punto un catasto solare tridimensionale. Interrogabile con l’app map viewer, questa mappa calcola il potenziale di energia fotovoltaica installabile su ogni superficie urbana idonea.

Il “catasto solare” di ENEA

Si tratta di un vero e proprio “catasto solare”. È stato realizzato attraverso mappe 3D delle città che mettono in evidenza il verde urbano e la geometria degli edifici. E identifica la reale “area tetto” disponibile per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Inoltre, ENEA ha messo a puntoun metodo per valutare la riduzione della radiazione solare causata dall’inquinamento da polveri sottili. Questo metodo permette di calcolare l’effettiva radiazione solare disponibile. Il tutto in considerazione anche dell’orientamento dei tetti, dell’ombreggiamento degli edifici e della vegetazione circostante.

Il catasto solare è stato già sperimentato a Portici. Qui si è stimato che l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti potenzialmente idonei consentirebbe di produrre circa 500 GWh/anno. ENEA ha già proposto di mettere a sistema la formazione di comunità energetiche con strategie contro la povertà energetica per la mobilità sostenibile. Parte dell’energia rinnovabile da fotovoltaico prodotta su scala urbana dalle comunità può venire riutilizzata per ricaricare i mezzi elettrici.

Nell’ambito dei piani di sviluppo urbano, questo sistema GIS può anche supportare lo sviluppo dell’iniziativa New European Bauhaus. Lanciata nel 2021 dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, questa iniziative coniuga la lotta al cambiamento climatico con design e arte.

 

La parola all’esperta

«Conoscendo il potenziale fotovoltaico dell’intera città e in particolare di ogni sua superficie utilizzabile,è possibile individuare le aree più idonee alla produzione di energia rinnovabile. Come pure quelle a maggior rischio di povertà energetica per fattori socio-economici. E tutto questo può favorire la nascita di comunità energetiche». Spiega Grazia Fattoruso, ricercatrice ENEA del Laboratorio Sviluppo applicazioni digitali fotovoltaiche e sensoristiche e responsabile del progetto.

«Si tratta di uno strumento GIS (Geographic information System). È un sistema informativo computerizzato che permette l’acquisizione, archiviazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti da dati geografici. Consente di valutare in maniera accurata il potenziale di energia fotovoltaica producibile in città. E tiene conto delle geometria degli edifici, delle aree verdi, dell’inquinamento dell’aria e delle attività antropiche».

Fattoruso poi prosegue. «Il suo utilizzo può supportare le amministrazioni locali e regionali nella pianificazione e nella gestione energetica basata sulle rinnovabili. E quindi nel raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica che vede le città protagoniste in iniziative per fronteggiare il problema della povertà energetica».

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