Mercato elettrico e PNIEC: bisogna accelerare al 2030

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Mercato elettrico: -24% di emissioni, -12% di consumi, +40% di generazione da rinnovabili. Per raggiungere questi obiettivi va completato il quadro normativo, con risorse e incentivi

Le emergenze internazionali hanno ridato centralità alla sicurezza energetica e alla competitività dei prezzi. Necessaria una profonda ristrutturazione del mercato elettrico tenendo conto dell’aumento delle fonti rinnovabili non programmabili

 

La situazione del mercato elettrico 

L’instabilità geo-politica consegna centralità e importanza agli obiettivi di sicurezza energetica. È chiaro che sarà necessaria una ristrutturazione significativa del sistema elettrico. L’elettrificazione dei consumi e il forte incremento atteso della generazione di energia da fonti rinnovabili non programmabili richiederanno radicali modifiche nel dispacciamento e nella gestione del sistema.

Il mercato elettrico è già in forte evoluzione in Italia. Ma è ora obbligato ad accelerare la trasformazione per raggiungere i target stringenti indicati dalla bozza del nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Stando ai dati presentati dall’Electricity Market Report 2023 redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, la situazione a oggi rivela l’immaturità del nostro Paese rispetto agli obiettivi posti sia per il 2030 che per il 2050. Entro otto anni, infatti, dovremo tagliare le emissioni per più del 24% a fronte di un consumo finale lordo di energia ridotto del 12% e prodotto per una percentuale doppia, rispetto all’attuale, da fonti rinnovabili. E tuttavia la domanda di energia elettrica è prevista in aumento del 6%.

 

Aumentare la capacità installata

La bozza della nuova versione del PNIEC prevede un significativo innalzamento anche rispetto alla capacità di generazione da rinnovabile (+40% circa). Mentre l’unico valore che decresce riguarda la capacità installata di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, da 5 a 3 GW. Non sono stati definiti, invece, obiettivi espliciti in termini di capacità di accumulo necessaria per accompagnare la trasformazione del sistema elettrico. L’edizione del 2019 parlava di circa 10 GW (tra centralizzati e distribuiti).

«Il ritardo accumulato dal nostro Paese nella transizione verso un sistema energetico sostenibile richiede un impegno più robusto e coordinato. – Conferma Simone Franzò, Responsabile scientifico dell’Osservatorio. – In particolare, per la riduzione delle emissioni di gas serra tramite la promozione delle energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica. Questi sforzi sono essenziali per assicurare l’allineamento del Paese rispetto agli obiettivi definiti a livello comunitario. E per mitigare così gli impatti sui cambiamenti climatici».

 

Comparazione della situazione attuale rispetto agli obiettivi per il 2030 secondo gli Scenari PNIEC 2019 e 2023, e agli obiettivi per il 2050 secondo la Long Term Strategy (Fonti: PNIEC 2019, PNIEC 2023 e Long Term Strategy)

 

Le FER impattano sul mercato elettrico

L’integrazione crescente delle fonti di energia rinnovabile sta progressivamente trasformando il sistema elettrico, ponendo nuove sfide da superare come la non programmabilità delle FER, il posizionamento degli impianti rispetto ai punti di consumo e la diffusione della generazione distribuita. Cambiamenti che non influenzano soltanto l’infrastruttura, ma anche la già complessa gestione del sistema e il funzionamento dei mercati energetici.

In Italia, la potenza complessiva installata da FER è aumentata lentamente negli ultimi anni e a fine 2022 risultava pari a circa 64 GW (+5% rispetto al 2021). La capacità di generazione termoelettrica, invece, si è assestata sui 60 GW. L’affermarsi delle FER ha determinato l’aumento della quota di energia prodotta al Sud e di quella da generazione distribuita: a fine 2022 il 36% della potenza installata proveniva da fonte non programmabile e il Sud e le isole rappresentavano il 40% della potenza installata totale.

 

Potenza complessiva installata da fonti rinnovabili in Italia negli anni compresi tra il 2014 e il 2022

 

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