Sviluppo digitale e sostenibilità: un nuovo esempio virtuoso

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Durante l’evento “Powering the future: tecnologia per la transizione energetica” Enerbrain, per celebrare il trasferimento presso la nuova sede a Torino, ha organizzato una tavola rotonda tra esperti del settore sulle prospettive e gli sviluppi dei servizi digitali per l'energia. Torino è stata il punto di partenza per una riflessione che si è allargata al contesto nazionale ed europeo

Enerbrain è un’azienda torinese nata nel 2015 che ha sviluppato una soluzione software e hardware che gestisce e controlla in modo automatizzato e intelligente qualsiasi tipo di edificio. In questo modo contribuisce al risparmio energetico, all’abbattimento delle emissioni di CO2, al miglioramento della qualità dell’aria degli ambienti.

Con l’inaugurazione della nuova sede a Torino, l’azienda ha organizzato un evento intorno ai temi del digitale nel settore dell’energia.

 

Il digitale: il futuro dell’energia

L’Assessore Francesco Tresso ha tracciato il profilo della città del futuro. Non si tratta solo di far evolvere gli aspetti puramente urbanistici. Infatti, anche l’energia e la digitalizzazione sono pilastri fondamentali su cui puntare per costruire una città più efficiente, sicura e sostenibile.

Filippo Ferraris, co-founder e Chief Sales Officer di Enerbrain, ha dato il benvenuto nella nuova sede introducendo il cuore della tematica. «La Transizione Energetica è una sfida da cui dipende il futuro della convivenza tra uomo e natura. I consumi energetici e le emissioni CO2 procapite hanno raggiunto livelli record ed è fondamentale disaccoppiare la crescita economica dalle emissioni inquinanti, garantendo crescita sostenibile. Gli oltre 2 miliardi di persone che vivono in povertà energetica devono poter avere accesso a maggiore energia, consumando di più, mentre i restanti 5 miliardi devono inevitabilmente consumare di meno e senza immettere CO2 nell’atmosfera. L’innovazione tecnologica è uno degli unici mezzi a disposizione per accelerare i tempi di questa transizione, e ridurre i consumi energetici è diventato quanto-mai fondamentale».

 

Le potenzialità del mercato del digitale

L’argomento è stato affrontato dagli speaker sotto differenti punti di vista. Ciò che è emerso è che in Italia le potenzialità per avviare una reale transizione digitale ed energetica ci sono. Quel che manca è un quadro regolatorio che agevoli l’innovazione e una maggiore cooperazione tra pubblico e privato.

Graziella Roccella, Chief Research and Product Design Officer Planet Smart City, dopo aver introdotto il concetto di quartiere sostenibile e intelligente in cui anche l’energia gioca un ruolo fondamentale, ha fatto un punto su come si posiziona Torino. «Recentemente, oltre alla filiera dell’automotive e dell’aerospace, Torino sta sviluppando una terza filiera, quella delle soluzioni per la smart city. Il nuovo paradigma del real estate si fonda infatti sull’integrazione di soluzioni digitali in ambito Proptech con l’obiettivo di migliorare la user experience del residente limitando l’impatto sull’ambiente costruito in termini ESG. In questo contesto, la transizione digitale sta interessando anche il settore dell’energia attraverso la proposta di innovazioni in grado di ridurre i consumi e abbattere le emissioni verso un modo di vivere più sostenibile».

 

 

Giuseppe Giordano, co-founder e CEO di Enerbrain, ha spiegato perché decentralizzazione e decarbonizzazione sono i due concetti chiave della gestione dell’energia da qui al 2050. «Il vecchio paradigma basato su poche grandi centrali alimentate da combustibili fossili sarà presto superato da rinnovabili, efficienza e decentralizzazione. Di conseguenza la gestione energetica delle città e delle industrie dovrà cambiare, non solo per adattarsi a questo cambiamento ma anche per cogliere nuove prospettive di crescita. Digitalizzare l’energia è la risposta al problema: consumare meno e in modo più efficiente».

Dal confronto tra le personalità intervenute è emerso un appello comune. Il governo dovrebbe farsi promotore di concrete politiche di sviluppo su digitale e sostenibilità, a partire dai propri apparati come le grandi partecipate di stato e gli immobili della Pubblica Amministrazione. Aiutando le imprese ad accelerare i processi di transizione, il Paese potrebbe diventare un acceleratore di innovazione con benefici a livello economico, ambientale e sociale.

 

 

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