Nel cuore della Valle Olona, a Cairate, nasce l’H2 Olona Hydrogen Valley: un ambizioso progetto che unisce la produzione di idrogeno verde e la rigenerazione di un’area industriale dismessa.
Il progetto, presentato lo scorso 10 luglio, prevede la trasformazione dell’ex cartiera Vita Mayer-Vima in un polo dedicato alla produzione e distribuzione di idrogeno verde. Obiettivo dichiarato: coniugare la rigenerazione di un sito industriale dismesso con lo sviluppo di un distretto dell’innovazione basato sulla sostenibilità.
Da un’ex cartiera a hub dell’energia pulita
L’area interessata si estende per oltre 650 mila metri quadrati nei comuni di Cairate e Lonate Ceppino. Una zona abbandonata da decenni, con infrastrutture degradate e un forte impatto ambientale, viene oggi ripensata come nodo strategico per l’energia del futuro.
Il sito ospiterà un impianto di elettrolisi da 2 MW. Sarà alimentato esclusivamente da un parco fotovoltaico dedicato, capace di produrre 102 tonnellate annue di idrogeno verde. Una produzione che potrà crescere fino a 500 tonnellate all’anno grazie all’integrazione con un secondo impianto sperimentale che utilizza l’idrolisi dei fanghi provenienti dal vicino depuratore.
Idrogeno verde al servizio del territorio
Finanziata attraverso il PNRR, con un investimento di 11,5 milioni di euro, la H2 Olona Hydrogen Valley rientra tra i 52 progetti nazionali per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse. Non solo un impianto di produzione, ma un intero ecosistema “aperto” pensato per attrarre imprese, università, startup e stakeholder pubblici e privati.
L’obiettivo è sviluppare l’intera filiera dell’idrogeno: dalla ricerca alle applicazioni industriali e civili, passando per la mobilità sostenibile e il trattamento ambientale. L’approccio del progetto si fonda su logiche di economia circolare. Oltre alla produzione di idrogeno verde, è previsto il recupero dell’ossigeno come sottoprodotto, riutilizzabile in ambito sanitario e ambientale.
Un impianto di accumulo da 100 MW garantirà continuità produttiva e flessibilità energetica. A beneficiarne saranno aziende del trasporto sostenibile come FNM, Ferrovie Nord Power, Airpullman, Autostradale, SEA e Hupac. Tutte aziende già interessate all’approvvigionamento dell’idrogeno prodotto a Cairate.
Un ecosistema innovativo
L’iniziativa è promossa dalla società EXPAND, specializzata in rigenerazione urbana e energie rinnovabili, in collaborazione con MIDE srl, Aequa Engineering, UFI Hydrogen e altri partner tecnici e istituzionali.
Il progetto pilota “UptoH2”, in partnership con l’Università di Bergamo e il cluster LE2C, punta a sviluppare tecnologie avanzate per la produzione di idrogeno da fonti alternative. Un modello che integra ambiente, industria e innovazione, e che potrebbe essere replicato in altri contesti urbani e industriali.
Il progetto comporterà anche la bonifica dell’area, compreso lo smaltimento dell’Eternit e la rinaturalizzazione del fiume Olona. Un intervento che restituirà alla cittadinanza un territorio oggi inaccessibile, migliorando la qualità ambientale, l’indotto economico e le opportunità occupazionali. Come sottolineato dal sindaco di Cairate, Anna Pugliese, l’iniziativa rappresenta «una nuova era per la valle, dopo quasi cinquant’anni di abbandono», e avrà effetti positivi su ambiente, servizi pubblici e inclusione sociale.