Il report “Renewable Power Generation Costs in 2024”, pubblicato dall’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), fornisce un quadro dettagliato dell’andamento dei costi e degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili a livello mondiale. I dati sono stati sintetizzati all’interno di una notizia diffusa da Elettricità Futura.
Nel 2024, la crescita della capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili ha raggiunto un nuovo record assoluto, con 582 gigawatt (GW) aggiunti a livello globale, pari a un incremento del 19,8% rispetto all’anno precedente. Si tratta della maggiore espansione annuale registrata dal 2000 ad oggi. Il fotovoltaico ha rappresentato la componente dominante di questa crescita, con 452,1 GW installati, pari a quasi l’80% del totale. Segue l’eolico, con 114,3 GW. Altre tecnologie – tra cui il solare a concentrazione, la geotermia, la bioenergia e l’idroelettrico – hanno complessivamente contribuito per circa 15,4 GW, un valore in aumento rispetto ai 13,7 GW del 2023, ma ancora marginale rispetto al fotovoltaico e all’eolico.
Il continente asiatico ha registrato il contributo maggiore all’espansione, con 413,2 GW aggiunti, con una crescita del 24,9% rispetto all’anno precedente. La sola Cina ha installato 276,8 GW di nuova capacità fotovoltaica (il 61,2% del totale globale) e 79,4 GW di eolico (il 69,4% del totale). Stati Uniti, India, Brasile e Germania hanno confermato il proprio ruolo di protagonisti globali nella diffusione delle energie rinnovabili.
Le rinnovabili sono la fonte di energia più conveniente
Il rapporto IRENA conferma che le fonti rinnovabili rappresentano ormai la soluzione più competitiva per la generazione di nuova energia elettrica. Nel 2024, il 91% dei nuovi impianti utility-scale ha prodotto energia a un costo inferiore rispetto all’alternativa fossile più economica.
L’analisi basata sul parametro del costo livellato dell’energia (LCOE) mostra come l’eolico onshore si confermi la fonte più competitiva, con un valore medio globale pari a 0,034 dollari statunitensi per kilowattora (USD/kWh). Il fotovoltaico si posiziona a 0,043 USD/kWh, mentre l’idroelettrico si attesta a 0,057 USD/kWh. Le tecnologie CSP, geotermica e bioenergia registrano valori più elevati, ma anch’essi in progressiva discesa nel lungo periodo.
Va sottolineato che, sebbene si siano registrati lievi aumenti nei costi medi rispetto al 2023 per alcune tecnologie – tra cui un +0,6% per il solare fotovoltaico e un +3% per l’eolico onshore – questi valori riflettono oscillazioni fisiologiche in mercati ormai maturi, più che un’inversione di tendenza strutturale.
Le batterie accelerano la transizione, grazie al crollo dei costi
Un elemento cruciale nel sistema elettrico a elevata penetrazione di fonti rinnovabili è rappresentato dai sistemi di accumulo. In questo ambito, il 2024 ha confermato un trend positivo straordinario: il costo medio delle batterie utility-scale è sceso a 192 USD/kWh, con una riduzione del 93% rispetto ai livelli del 2010.
Questo abbattimento dei costi sta rendendo sempre più diffusa la realizzazione di progetti ibridi, in cui le tecnologie di generazione variabile – come solare ed eolico – vengono combinate con sistemi di accumulo e strumenti digitali per l’ottimizzazione e il controllo. Tali configurazioni consentono di migliorare il fattore di capacità degli impianti, aumentare la flessibilità del sistema e ridurre i costi complessivi di dispacciamento. L’ibridazione delle tecnologie rappresenta quindi un passaggio sempre più necessario per massimizzare i benefici delle rinnovabili anche dal punto di vista dell’affidabilità e della sicurezza del sistema elettrico.
Rischi e criticità: cosa frena l’accelerazione della transizione
Nonostante i progressi, il report evidenzia anche una serie di rischi e barriere che possono ostacolare il percorso verso un sistema elettrico interamente rinnovabile. Tra questi, si segnalano i rallentamenti nei processi autorizzativi, le limitazioni della rete elettrica esistente, l’accesso limitato al credito in alcuni mercati e l’aumento delle tensioni commerciali globali. Le recenti dinamiche legate all’imposizione di dazi su componenti chiave – soprattutto provenienti dalla Cina – potrebbero infatti incidere negativamente sui costi nel breve termine, in particolare per il fotovoltaico. Inoltre, l’aumento dei tassi di interesse e l’incertezza macroeconomica hanno reso più oneroso l’accesso al capitale, influenzando in modo significativo la redditività dei progetti.
A fronte di tali sfide, è fondamentale intervenire con politiche industriali e normative più efficaci, capaci di semplificare le procedure, modernizzare le infrastrutture di rete e garantire un quadro regolatorio stabile e attrattivo per gli investimenti.
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