(Porto Marghera: varata la rotta per la transizione energetica)
Il gruppo Veritas, attivo nella Città metropolitana di Venezia e nella Provincia di Treviso, fornisce servizi pubblici essenziali (acqua e rifiuti) in un territorio unico al mondo per il suo pregio ambientale. La strategia imprenditoriale e ambientale del gruppo, che trae origine dalla sua natura pubblica, conferma obiettivi aziendali e industriali che coincidono con quelli collegati alla transizione energetica. Di recente il gruppo Veritas, sta investendo con grande impegno su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e indirettamente il biometano. L’integrazione di queste tecnologie consente a Veritas di ridurre le emissioni di CO₂ e alimentare parte delle sue attività con energia pulita. Questi investimenti rientrano nel piano industriale 2019–2026, che punta a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Gli impianti fotovoltaici, già funzionanti, oggi superano i 3 megawatt di potenza installata e una produzione di oltre 3 gigawatt/ora. Nel 2024 ha prodotto 8.535 MWh di energia da pannelli solari e biogas (principalmente da depuratori), contribuendo in modo significativo al fabbisogno energetico locale. Ulteriori 25.870 MWh sono stati generati dal Css (combustibile solido secondario), ottenuto dalla raffinazione di rifiuti non più riciclabili. A Noale, Veritas Spa gestisce un impianto fotovoltaico con 4.158 pannelli che trasforma in energia i raggi del sole. Alcune pensiline fotovoltaiche alimentano, nella sede di Veritas a Mestre, 13 stazioni di ricarica per le auto elettriche aziendali, assicurando una percorrenza di oltre 23.000 km/anno per veicolo con energia 100% pulita. Nel 2024, la produzione di 900.000 kWh ha evitato l’emissione di 478 tonnellate di CO₂, un beneficio ambientale equivalente alla piantumazione di 3.200 alberi.
I protagonisti
Oggi, la sfida che sta compiendo il gruppo Veritas per innescare anche altri processi di decarbonizzazione nel territorio dove opera, riguarda un progetto innovativo che ci viene illustrato direttamente dal direttore generale del gruppo Andrea Razzini (nella foto). Candidato da Sapio ed Eco+Eco al bando “Hydrogen valley in aree industriali dismesse”, pubblicato nell’ambito del Pnrr, questo progetto ha ricevuto un finanziamento complessivo di circa 17 mln €, di cui 14 mln € per l’impianto di elettrolisi e di compressione a 500 bar di Sapio e 3 mln € per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Eco+Eco, società controlla da Veritas Spa.
«Si tratta di un progetto» dice Razzini «cui Eco+Eco ha partecipato, trainata da Sapio, ponendo il territorio di Venezia in una posizione centrale per la decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti. L’inizio lavori per la realizzazione di un elettrolizzatore è stato reso pubblico i primi di luglio di quest’anno e il completamento dell’opera, come da bando del Pnrr, è previsto entro il 30 giugno 2026».
Razzini evidenzia come l’attività consista nel produrre idrogeno verde (operazione eseguita da Sapio) mediante l’impiego di due parchi fotovoltaici realizzati da Eco+Eco sui tetti dei capannoni che ospitano attività di riciclo di rifiuti, a Porto Marghera. I tetti fotovoltaici porteranno circa 2 MW/h di produzione elettrica.
[photo credits: gruppo Veritas]
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