Osservatorio FER, Utility Scale in controtendenza: crescita del 13%

oss fer
ANIE Rinnovabili diffonde gli ultimi dati che emergono dall’Osservatorio FER realizzato sulla base dei dati Terna. Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2025, sono stati installati complessivamente 1.183 MW di nuova potenza da fonti rinnovabili.

Nel secondo trimestre del 2025 il mercato italiano delle rinnovabili registra un netto rallentamento, con un calo complessivo del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A incidere maggiormente è la flessione del fotovoltaico, in diminuzione del 25%. L’analisi dei singoli segmenti evidenzia una contrazione diffusa: il residenziale segna un -23%, il comparto C&I scende del 31%, mentre il Large Utility Scale crolla del 48%. Fa eccezione l’Utility Scale, che cresce del 13%, confermandosi come unico segmento in controtendenza.

Sono i dati che emergono dall’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Terna. Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2025 sono stati installati complessivamente 1.183 MW di nuova potenza da fonti rinnovabili, così ripartiti:

  • 092 MW da fotovoltaico
  • 84 MW da eolico
  • 5 MW da idroelettrico
  • 2 MW di bioenergie.

Nel primo semestre del 2025 sono stati installati complessivamente 2,7 GW di nuovi impianti FER.

Se l’attuale andamento dovesse confermarsi anche nella seconda metà dell’anno, l’Italia potrebbe raggiungere poco meno di 6 GW di nuova capacità installata entro la fine del 2025 e non centrare l’obiettivo previsto dal DM Aree Idonee di 7,2 GW.

Al 30 giugno 2025 il totale di impianti rinnovabili installati in Italia è di 79,36 GW, distribuiti su 2.006.706 impianti.

A ostacolare la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile concorrono – spiega ANIE – le difficoltà autorizzative e di connessione alla rete, l’approccio NYMBY dettato dalla diffusione talvolta di informazioni non corrette sul settore, ma soprattutto un quadro normativo in continua evoluzione che non tutela gli investimenti in corso e che, sottoposto alle interlocuzioni con la Commissione Europea, potrebbe subire ulteriori modifiche. Ne sono esempio – prosegue ANIE – le recenti vicende di Energy Release, la seconda asta del FER X dedicata al solo fotovoltaico, la revisione del Testo Unico FER, la soluzione alla saturazione virtuale della rete, nonché i ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato ed alla Corte Costituzionale in materia di DM Aree idonee e DL Agricoltura. Una situazione da cui ANIE auspica si possa uscire quanto prima per garantire maggior certezza agli investimenti, anche quelli in capacità produttiva. Sono a rischio anche molti degli investimenti che attingono ai fondi PNRR (DM Agrisolare, DM Agrivoltaico, DM CACER, DM Biometano).

Osservatorio FER Cristini
Andrea Cristini, presidente ANIE Rinnovabili

«La bozza del nuovo Decreto Energia contiene segnali positivi: la clausola di salvaguardia sul diritto alla connessione si estende non solo ai progetti autorizzati, ma anche a quelli che hanno superato positivamente la valutazione ambientale – afferma Andrea Cristini, Presidente di ANIE Rinnovabili. È un passo avanti, ma non basta. È fondamentale includere anche i progetti validati da Terna, che hanno già ottenuto il benestare al Piano Tecnico Operativo (PTO). Si tratta di attività avanzate, approvate dal gestore elettrico, che meritano tutela per non disperdere tempo e risorse già investite. L’obiettivo deve essere chiaro – conclude Cristini – garantire certezza agli investimenti, accelerare la realizzazione delle infrastrutture di rete e favorire lo sviluppo di fonti rinnovabili e sistemi di accumulo. Ogni ostacolo non risolto oggi rischia di rallentare una transizione energetica su cui siamo già in ritardo e che sta mettendo sotto pressione l’intera filiera industriale».

Osservatorio FER, il contributo FER al mix di generazione elettrica

Nel primo semestre del 2025 le fonti rinnovabili in Italia hanno coperto il 42% della domanda elettrica finale, con una produzione complessiva di circa 64 TWh su un totale di circa 153 TWh richiesti.

Nel dettaglio, i contributi delle diverse fonti:

  • 22,1 TWh fotovoltaico
  • 11,1 TWh eolico
  • 21,7 TWh idroelettrico
  • 6,6 TWh bioenergie
  • 2,6 TWh geotermoelettrico

Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra un calo per tutte le fonti ad eccezione del fotovoltaico, che grazie alla nuova capacità installata nel 2024 cresce del 23%. Le altre fonti segnano variazioni negative: l’eolico cala del 12%, l’idroelettrico del 20%, mentre bioenergie e geotermoelettrico si riducono entrambe dell’1%. Nel complesso, la quota di rinnovabili scende al 42%, contro il 44% registrato nello stesso semestre del 2024. La domanda elettrica resta pressoché stabile, con un lieve incremento dello 0,3%. Il calo dell’idroelettrico, legato a condizioni meteo sfavorevoli, ha inciso in modo significativo sul totale della produzione da rinnovabili e non è stato pienamente compensato dalla crescita del fotovoltaico.

Dall’analisi emerge quindi l’importanza di avere un mix di generazione rinnovabile diversificato in modo da sfruttare appieno le potenzialità delle differenti risorse rinnovabili.

Analisi nuovi impianti – secondo trimestre 2025

Fotovoltaico

Nel secondo trimestre del 2025, il fotovoltaico ha raggiunto 1.092 MW di nuova potenza connessa, registrando un calo del 25% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 18% rispetto al trimestre precedente. In totale sono stati allacciati alla rete 55.341 impianti. Circa il 30% della nuova potenza installata proviene da impianti di piccola taglia, sotto i 20 kW, con 52.064 unità connesse. Il 31% è rappresentato da impianti tra 20 kW e 1 MW, pari a 3.183 installazioni. Il 24% origina da impianti compresi tra 1 MW e 10 MW, per un totale di 89 impianti. Il restante 14% proviene da impianti di potenza superiore a 10 MW, con 5 installazioni distribuite sul territorio: due in Sardegna (205 MW complessivi), uno nel Lazio (71 MW), uno in Puglia (12 MW) e uno in Veneto (12 MW).

Ripartizione per segmento di mercato:

  • Residenziale (P<=20kW) = 329 MW
  • C&I (20 kW<P<=1 MW) = 342 MW
  • Utility Scale (1 MW<P<=10 MW) = 266 MW
  • Large Utility Scale (P>10 MW) = 155 MW

 

Tutti i segmenti del fotovoltaico risultano in calo sia rispetto allo stesso periodo del 2024 sia rispetto al primo trimestre del 2025, ad eccezione degli impianti con potenza compresa tra 1 e 10 MW, che mostrano una lieve crescita. Questo andamento evidenzia come gli impianti utility scale sotto i 10 MW riescano ad ottenere le autorizzazioni con maggiore facilità rispetto a quelli di taglia superiore. Prosegue, invece, il calo dei segmenti residenziale e C&I.

L’Italia, però – sottolinea ANIE – non è un caso isolato. Anche a livello europeo si osserva una tendenza analoga. Secondo le previsioni pubblicate da SolarPower Europe, nel 2025 il mercato fotovoltaico europeo registrerà per la prima volta un calo nelle installazioni dopo oltre dieci anni.

La potenza del parco fotovoltaico al 2030 dovrà raddoppiare per traguardare gli obiettivi passando dagli attuali 40 GW ai 79 GW previsti dal PNIEC.

Eolico

Nel secondo trimestre 2025 sono stati installati 84 MW di nuova potenza eolica, in calo del 55% sia rispetto al secondo trimestre 2024 sia rispetto al trimestre precedente. Complessivamente sono entrati in esercizio 12 impianti onshore. Il 96% della nuova potenza installata è concentrata in 2 impianti utility scale, localizzati nel sud Italia: 68 MW a Foggia e 18 MW a Potenza. Il contributo del mini-eolico (<=1MW) resta del tutto marginale, con soli 3 MW su un totale di 84 MW.

Per quanto riguarda gli impianti eolici offshore la strada è ancora in salita. La potenza del parco eolico al 2030 dovrà più che raddoppiare per traguardare gli obiettivi passando dagli attuali 13 GW ai 28 GW previsti dal PNIEC.

Idroelettrico

In calo l’andamento dell’idroelettrico con 5 MW di nuova potenza connessa (-40% rispetto al secondo trimestre 2024 e -11% rispetto al trimestre precedente). Complessivamente sono entrati in esercizio 15 impianti quasi tutti di potenza inferiore ad 1 MW, ad eccezione di un impianto di 1,35 MW installato in provincia d’Aosta. Le regioni che hanno contribuito maggiormente alla potenza installata sono: Valle d’Aosta, Piemonte e Toscana.

Bioenergie

La nuova potenza installata di bioenergie nel secondo trimestre 2025 è stata di 2 MW (-61% rispetto allo stesso periodo del 2024 e -32% rispetto al trimestre precedente). Nel complesso sono entrati in esercizio 14 impianti, tutti di potenza inferiore ad 1 MW. Le regioni che hanno installato gli impianti più “rilevanti” per quanto riguarda la potenza sono: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Analisi del mercato elettrico, primo semestre 2025

Nel primo semestre 2025 il PUN medio registrato sul Mercato del Giorno Prima (MGP), è stato pari a 119,5 €/MWh, in aumento del 28% rispetto ai 93,7 €/MWh dei primi sei mesi del 2024. Tale incremento – spiega ANIE – è collegato a quello registrato nel settore del gas. Infatti, l’IG Index (l’equivalente nel settore gas al PUN Index del settore elettrico) anch’esso i pubblicato dal GME, ha fatto registrare una crescita del +38% rispetto al primo semestre 2024, mentre la CO2 è aumentata del +11%.

ANIE, infine, dice di accogliere positivamente l’attività di monitoraggio condotta da ARERA sugli esiti del MGP per il biennio 2023-2024 (Allegato A della Delibera 302/2025/R/eel) e auspica che tale attività venga estesa annualmente anche al mercato dei servizi di dispacciamento, oltre al MGP.

 

 


Credits – Immagine in apertura di Federazione ANIE

Richiedi maggiori informazioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

css.php

Benvenuto!

Accedi al tuo account

Non sei ancora registrato?