A settembre 2025 è stato inaugurato a Carlentini, in provincia di Siracusa, il primo impianto sperimentale agrivoltaico del progetto LIFE AGRO-PV, finanziato da un bando a cascata emanato dallo Spoke 1 “Solar: PV, CSP, CST” di Fondazione NEST. Il coordinatore scientifico dello Spoke 1 è l’Università degli Studi di Palermo, che quindi ha guidato il progetto e la ricerca.
L’iniziativa rappresenta una tappa fondamentale per la ricerca italiana in campo agrivoltaico, mostrando come i finanziamenti del PNRR possano tradursi in soluzioni concrete a sostegno della transizione energetica verde.
Un progetto che nasce dal PNRR
LIFE AGRO-PV è uno dei progetti sostenuti dai bandi a cascata di NEST, uno dei 14 partenariati estesi selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) all’interno della Missione 4, Componente 2, Investimento 1.3 del PNRR.
Il primo impianto sperimentale agrivoltaico installato presso l’azienda agricola La Collina Bio di Carlentini integra produzione agricola ed energia rinnovabile, con l’obiettivo di testare soluzioni replicabili e sostenibili.
L’incontro inaugurale con i protagonisti
All’inaugurazione erano presenti il Prof. Maurizio Cellura, coordinatore dello Spoke 1 di NEST, e la Prof.ssa Giuseppina Ciulla, esperta tecnico-scientifica assegnata al progetto. Insieme a loro, il Prof. Alberto Fichera, coordinatore di LIFE AGRO-PV e docente dell’Università di Catania, i Technical Manager Antonio Gagliano e Gianpiero Evola, e il gruppo di ricerca catanese composto da Giuseppe Marco Tina, Francesco Nocera, Arturo Pagano, Vincenzo Costanzo e Stefano Aneli.
Accanto al mondo accademico hanno partecipato anche partner industriali e spin-off innovativi: Università di Messina (Riccardo Caponetto e Carmine Ciofi), San Demetrio ssa (Giuseppe e Francesco Ferrante), GB Innovative srl (Vincenzo Bongiorno, Carla Crocellà, Noè Marullo) e WEDEST srl, spin-off dell’Università di Catania (Giuseppe Margani e Carola Tardo).
L’evento ha sottolineato il valore della collaborazione tra ricerca, imprese e territorio, elemento chiave per il successo di questo primo impianto sperimentale agrivoltaico.
Come funziona l’impianto sperimentale agrivoltaico
Il sistema si basa su moduli fotovoltaici flessibili di tre tipologie – due in silicio e uno in CIGS – installati su una sovrastruttura metallica composta da sei campate, che coprono circa un terzo della serra. La configurazione consente un ombreggiamento parziale delle colture, permettendo di testare l’impatto della luce solare sulla crescita delle piante.
Tre settori della sovrastruttura sono mobili e vengono regolati automaticamente da motori elettrici in base ai parametri ambientali rilevati. Questa caratteristica rende l’impianto sperimentale agrivoltaico altamente dinamico e in grado di adattarsi alle esigenze delle colture e dell’efficienza energetica.
Un sistema di power optimizers consente di monitorare la produzione elettrica sia a livello complessivo sia per singolo modulo. Inoltre, una rete di sensori raccoglie dati su temperatura, umidità, radiazione solare, vento, radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) e parametri termofisici del terreno, sia all’interno sia all’esterno della serra.
Una milestone per LIFE AGRO-PV
La realizzazione del primo impianto sperimentale agrivoltaico di Life Agro-PV segna una milestone cruciale per il progetto, dimostrando la fattibilità tecnica della soluzione. Sono attualmente in corso le attività di monitoraggio, avviate nell’agosto 2024 e destinate a proseguire fino a novembre 2025.
Il programma prevede test comparativi tra diverse configurazioni, analisi della produzione fotovoltaica e valutazioni agronomiche delle colture, con l’obiettivo di individuare i modelli più efficienti e replicabili.
Agricoltura ed energia: un’alleanza strategica
L’agrivoltaico si conferma una delle risposte più innovative alle sfide poste dalla transizione ecologica. Consentendo la coesistenza di produzione agricola ed energetica, il modello testato da Life Agro-PV permette di preservare le superfici agricole, ridurre le emissioni e rafforzare la resilienza dei sistemi produttivi.
Il primo impianto sperimentale agrivoltaico di Carlentini dimostra come tecnologia e agricoltura possano allearsi per affrontare i cambiamenti climatici e generare benefici ambientali, sociali ed economici.
Il valore dei bandi a cascata
Il progetto mette in luce anche l’opportunità strategica dei bandi a cascata, che consentono di distribuire in maniera capillare le risorse del PNRR, favorendo la partecipazione di realtà locali e innovative. Grazie a questa modalità di finanziamento, lo Spoke 1 di Fondazione NEST ha sostenuto la nascita di un’infrastruttura sperimentale concreta, capace di generare conoscenza applicata e trasferibile al settore produttivo.
Questi bandi, promossi da Fondazione NEST, sono aperti a università, enti di ricerca, imprese e altri soggetti pubblici e privati interessati a contribuire all’avanzamento della ricerca nel campo dell’energia sostenibile. Ogni bando definisce con chiarezza i requisiti di partecipazione, i criteri di valutazione e le modalità di presentazione delle proposte, fornendo inoltre dettagli sui temi di ricerca ammessi, i finanziamenti disponibili e le scadenze.
Verso un modello replicabile
Quando i risultati dell’impianto sperimentale confermeranno le attese, il modello di Life Agro-PV potrà essere replicato in altre aree agricole italiane ed europee, adattandosi a colture e climi differenti. Il primo impianto sperimentale agrivoltaico diventa così un laboratorio a cielo aperto per testare soluzioni scalabili e orientate al futuro.
Il potenziale è enorme: incrementare la produzione di energia rinnovabile senza sottrarre terreni all’agricoltura, proteggere le colture dagli stress climatici e valorizzare le filiere agroalimentari con strumenti ad alto contenuto tecnologico.
Credits – Immagine in apertura ripresa dalla sezione notizie di Fondazione NEXT



