Pompe di calore: una tecnologia in prima linea

Pompe di calore
Pompe di calore
Il PNIEC italiano prevede una riduzione dei consumi al 2030 pari al 43% dell’energia primaria e al 39,7% di quella finale. E questo è possibile solo con un massivo intervento di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Le pompe di calore possono essere uno strumento efficace per raggiungere lo scopo, come spiega Baxi Spa

Pompe di calore e transizione ecologica: come influirà questa tecnologia nella corsa per raggiungere gli obiettivi 2030? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Dal Cason, Product Marketing Manager Commercial di Baxi, un’azienda con 90 anni di storia.

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«Le pompe di calore – spiega Alberto Dal Cason, nella foto – avranno un ruolo di primo piano nel soddisfacimento degli obiettivi fissati dall’Europa. Il PNIEC italiano prevede una riduzione dei consumi al 2030 pari al 43% dell’energia primaria e al 39,7% dell’energia finale e questo è possibile solo con un massivo intervento di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Riqualificazione che passa attraverso interventi sull’involucro edilizio, per la riduzione del fabbisogno energetico, e di interventi di rinnovo dell’impianto termico, per migliorare la conversione di energia a servizio dell’impianto. La pompa di calore, in questo momento, è la migliore tecnologia: consente una riduzione dell’energia primaria oltre ad annullare le emissioni locali di inquinanti. Questo è un aspetto fondamentale, soprattutto dove spesso si supera la concentrazione ammessa di polveri sottili».

Quali sono, oggi, gli incentivi per acquistare climatizzatori più idonei? E quale impatto sta avendo il Superbonus 110%?

Il Superbonus, laddove applicabile, è il contributo con la maggior appetibilità. Comunque, per bilanciare la relazione tra costi, benefici e tempi di realizzo, credo che lo strumento del 65% con la possibilità di cessione del credito in fattura sia la metodologia più semplice e conveniente per efficientare l’edificio a prezzo sostenibile. L’incentivo al 110% ha rivoluzionato il mercato, spingendo con decisione le soluzioni ibride, soprattutto in applicazioni residenziali autonome.

Il che modo la tecnologia delle pompe di calore può essere acceleratore della transizione ecologica?

Dando per assodato l’importante contributo offerto dalle caldaie in sostituzione di vecchi generatori non a condensazione, la vera transizione energetica verrà fatta con il rapporto tra rinnovo dell’involucro edilizio e rinnovo dell’impianto termico. Nel caso di ristrutturazione di un edificio, il fabbisogno di energia per il riscaldamento è destinato sempre più a diminuire. In questo scenario le pompe di calore possono svolgere un ruolo molto importante, perché consentono efficienze molto elevate, soprattutto se i terminali sono a bassa temperatura. Qualora vi sia la richiesta di una potenza superiore oppure in presenza di terminali ad alta temperatura, è necessario anzitutto fare un’analisi dettagliata del sistema edificio impianto pre e post-intervento. L’isolamento termico dell’involucro riduce chiaramente il fabbisogno dell’edificio, ma questo non va di pari passo con la riduzione della temperatura dell’acqua destinata ai terminali ad alta temperatura. Il progettista deve necessariamente calcolare le nuove temperature di mandata per soddisfare il carico richiesto e solo successivamente deve prevedere il giusto generatore. In questa configurazione, Baxi propone un’ampia offerta di soluzioni ibride, che combinano in modo efficiente caldaie e pompe di calore, proponendo diverse soluzioni in base al contesto installativo richiesto dal progettista.

Quali sono i vostri prodotti che più rispondono alle esigenze legate agli obiettivi 2030?

Le soluzioni sono molte, ad esempio il sistema Hybrid AURIGA che unisce i vantaggi della compattezza di un sistema interno, con dimensioni riconducibili a una caldaia, all’efficienza della regolazione modulante della pompa di calore e della caldaia nel soddisfacimento delle richieste di impianto. Il sistema ibrido CSI invece è dedicato a riqualificazioni importanti, nelle quali si vuole avere una soluzione integrata che combina tutti i principali componenti del sistema di generazione: pompa di calore, caldaia, bollitore sanitario e distribuzione primaria con accumulo inerziale integrato.

Quale ruolo nella prevenzione

Le pompe di calore posso avere effetti anche sul controllo della qualità dell’aria e in materia di prevenzione sanitaria? «Il tema della qualità dell’aria – spiega Alberto Dal Cason, Product Marketing Manager Commercial di Baxi – è esploso in modo evidente con la pandemia, sebbene in realtà fosse importante già precedentemente, ad esempio dove superiamo abbondantemente i limiti di qualità dell’aria previsti dall’Europa. In futuro – prosegue Dal Cason – mi aspetto una migliore integrazione dei sistemi per il trattamento e il rinnovo dell’aria in ambienti interni con dispositivi di elevata filtrazione. La nuova normativa in materia, inoltre, fa un primo passo sulla sensibilizzazione dell’efficienza dei filtri d’aria, in modo da guidare l’utente verso una scelta consapevole, in base alle polveri sottili che vengono limitate». (M.L.)

 

L’identikit

Baxi Spa ha una lunga tradizione e negli anni ha affinato il know-how nel settore del riscaldamento e della climatizzazione. Azienda innovativa, green oriented e pioniera nel concetto di sistema ibrido, Baxi offre una gamma completa di prodotti energeticamente efficienti per garantire massimo comfort e risparmio che si è evoluta negli anni passando dall’offerta di singolo prodotto a sistema integrato con fonti rinnovabili. Il suo portfolio, oltre a offrire proposte dedicate al residenziale, comprende sistemi ibridi commerciali con ampia flessibilità di scelta della configurazione impiantistica, caldaie e pompe di calore di alta potenza con elevata modularità e possibilità di gestione dei generatori in cascata. (M.L.)

 

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